Vi è mai capitato di cominciare a vedere un film convinti che appartenesse ad un certo genere e ritrovarvi poi ad assistere a tutt’altro? Per noi non è una novità ma, se nella maggior parte dei casi avevamo maledetto la causa di questa confusione (quasi sempre il trailer), per Questione di Tempo è stata invece una piacevole sorpresa.
Il film, uscito nel 2013, è un’opera di Richard Curtis che, oltre ad occuparsi della regia ha anche scritto la sceneggiatura. Andando a vedere la filmografia del regista, About Time (titolo originale), non è certo la pellicola migliore nè resterà la più famosa tra le sue. Curtis è infatti il creatore di commedie celebri che hanno lasciato e lasceranno il segno nella memoria dei più romanticoni (e non solo). Suoi sono infatti: Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill, le due pellicole con protagonista Bridget Jones, Love Actually ecc… Questione di tempo è quindi solo l’ultima commedia romantica partorita dalla fantasia del regista. Ed è appunto la fantasia il motore del film, che insieme al giusto mix di romanticismo, leggera comicità e dramma, ci regala una storia delicata e ben narrata.
Il protagonista è Tim (Domhnall Gleeson), un ragazzo timido e un po’ impacciato a cui un giorno il padre confida un segreto che accomuna tutti i maschi della famiglia: la possibilità di viaggiare a ritroso nel tempo! Ora, immaginante cosa vuol dire per un ragazzo come Tim avere la possibilità di ripetere una scena ogni qual volta si rende protagonista di una figuraccia! Tutta questa prima parte della pellicola è leggera, con scene spesso buffe ed incentrata soprattutto sull’incontro (o meglio gli incontri) con Mary (Rachel McAdams), quella che diventerà la donna della sua vita.
Nella seconda parte del film vedremo Tim maturare, crearsi una famiglia ma soprattutto affrontare una terribile verità e cioè che, nonostante il suo dono, in qualsiasi modo si cambino le carte è il destino a decidere come andrà a finire la partita.
In generale il film, per l’intera durata di circa due ore, scorre lentamente ma in maniera piacevole (soprattutto la prima parte). La lentezza, la narrazione di fondo e l’espressività degli attori (l’intero cast) riescono a farci avvicinare emotivamente ai personaggi. Oltre i protagonisti, infatti, ogni personaggio è ben caratterizzato e, ognuno a modo suo, è fondamentale ai fini della trama. Nulla è lasciato al caso e nulla risulta troppo mieloso, rendendo questo film adatto non solo agli amanti delle commedie romantiche ma anche a chi voglia semplicemente lasciarsi avvolgere dall’incanto dell’atmosfera e dalla dolce malinconia che accompagna la fine di questo viaggio.
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