Protagonista della recensione di oggi per la categoria Film è 13 Eerie dell’esordiente Lowell Dean che, dopo qualche documentario, vari cortometraggi ed episodi di serie tv, ha deciso di uscire allo scoperto con questa pellicola horror. Purtroppo, almeno per adesso, non è stato doppiato e distribuito in Italia, quindi l’unica alternativa è vederlo in lingua originale. Bando alle ciance e passiamo subito alla trama.
13 Eerie è il nome di un campo di addestramento situato in un’isoletta disabitata. Un professore di scienze forensi ha la brillante idea di scegliere questo allettante posto per mettere alla prova sei dei suoi studenti con un esame. Prepara quindi le scene del crimine, con tanto di cadaveri, e divide i ragazzi in coppie. Quindi tre cadaveri per tre coppie. Tra larve, impronte e sangue da analizzare (rigorosamente senza tute e mascherine) l’esame sembra svolgersi per il meglio, fino a che l’autista del bus, nonché tuttofare (Nick Moran), che ha portato lì i ragazzi, scopre un quarto cadavere…
Perfetto, se avete visto il film, o se non avete la minima intenzione di vederlo, potete proseguire con la lettura. Al contrario, tutti quelli che vogliono vederlo, farebbero bene a tornare dopo.
Scoperto quindi il quarto cadavere con indosso la tuta arancione da detenuto, l’autista-tuttofare racconterà una storia che, chissà perché, non si era degnato di far sapere prima. Pare che il campo di addestramento fosse un campo di prigionia dove i detenuti più pericolosi venivano sottoposti ad esperimenti per diventare dei soldati super potenziati. A causa di un incidente non ben precisato però, il campo viene chiuso. Nessuno sembra credergli, fino a quando il cadavere scompare per poi riapparire “vivo” insieme ad altri. Questi esseri, che per comodità (e perché ci piace!) chiameremo zombie, sono attirati dal sangue e dalla voglia di sbrandellare e mangiucchiare ogni cosa viva che incontrano. La prima a lasciarci le penne sarà una delle due ragazze presenti nel gruppo, Kate (Kristie Patterson), che poco dopo essere morta tra le braccia della sua compagna di corso, Megs (Katharine Isabelle), si trasformerà in uno zombie. Megs si ritrova quindi chiusa all’interno di un capanno con l’amica che vuole mangiarla ed un altro studente intanto morso e diventato zombie che vuole entrare. Dopo una serie di tentativi impacciati, riesce ad ucciderli e scappare via.
Il film prosegue tra sventramenti, tiro alla fune con budella umane, inseguimenti, urla e tutto quello che serve ad un film splatter.
Il nostro affezionato autista-tuttofare, che scopriamo non avere un buon rapporto con accendini e fiammiferi, purtroppo ci lascia prima della fine.
I due ragazzi superstiti (ce ne sarebbe un terzo ma possiamo tranquillamente ignorarlo dato la sua inutilità), Daniel (Brendan Fehr, che forse ricorderete per il ruolo dell’alieno Michael nella serie tv Roswell) e Josh (Brendan Fletcher), si ritrovano quindi da soli in balia degli zombie… e di Megs.





Fortunatamente per loro però, la ragazza ha anche dei pregi! Come quello di guarire ogni ferita con un gesto. Ecco quindi che Josh, dopo essersi frantumato un ginocchio durante una fuga, torna miracolosamente a camminare grazie al coraggioso intervento di Megs.


Comunque, i tre riescono ad uscire dal campo e a raggiungere il professore.



Poco dopo arriva anche il genio responsabile del massacro degli studenti, il Capitano Veneziano, che viene costretto dal professore ad ammettere che la storia raccontata dall’autista era vera. Lo riteniamo responsabile perché l’uomo aveva dato via libera al professore rassicurandolo che la zona era sicura. In quel momento uno zombie uccide il capitano. Il film si chiude con un non-finale: i tre studenti e il professore faccia a faccia con la creatura.

Prima di addentrarci nell’analisi prendiamo ancora una volta in considerazione il fatto che 13 Eerie è praticamente il primo lavoro “importante” del giovane regista Dean e che siamo di fronte ad una sotto-categoria di horror, quella splatter, da cui non si può pretendere niente di più che sangue a volontà ed organi in bella vista.
Paradossalmente i punti deboli di questo film corrispondono anche ai suoi punti forti, ovvero: trama debole grazie alla quale ci si concentra quasi esclusivamente sulle singole scene, personaggi poco caratterizzati a cui è quindi impossibile affezionarsi (ergo, chi muoia muoia non può fregarcene di meno, vogliamo solo vederli aperti in due!), essenza di effetti speciali e computer grafica in favore di un meticoloso lavoro da parte dei make up artist.
Tutti questi elementi danno a 13 Eerie un’aria da film splatter anni ’80 che abbiamo apprezzato. Sicuramente ci è capitato di vedere di meglio, ma è altrettanto certo che abbiamo visto di peggio!
Vi lasciamo con la domanda presente nel titolo della recensione: secondo voi, le creature di 13 Eerie, erano zombie o no?
Noi (incoraggiati anche da Wikipedia) votiamo per il sì!
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